Gli errori più comuni

per non sbagliare più!

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    Quante volte vi è capitato mentre scrivevate di essere assorti da mille dubbi su come si scrivesse una determinata parola o se ci andasse l'apostrofo al posto dell'accento? E quante volte avete puntualmente sbagliato? Ecco allora una lista degli errori più comuni, per capire dove sbagliate e non farlo più!

    da: http://matteograsso.blogspot.it/2011/12/i-...lla-lingua.html

    CITAZIONE

    I 27 ERRORI PIU' COMUNI DELLA LINGUA ITALIANA!



    - Da o ? Dipende dai casi: se preposizione semplice si usa "da", se voce del verbo dare si usa "dà". Esiste un ulteriore caso: se si utilizza come imperativo alla seconda persona singolare vuole l'apostrofo.

    - Un po, un o un po'? La forma corretta è con l'apostrofo: un po'.

    - A volte o avvolte? La forma corretta è staccata: "a volte".

    - Desse o dasse? Stesse o stasse? Le forme corrette di questi congiuntivi sono desse e stesse.

    - Entusiasto o entusiasta? La forma corretta anche in caso di riferimento a un nome maschile è entusiasta; al plurale invece torna la distinzione fra maschile e femminile: entusiasti ed entusiaste.

    - E o ed? A o ad? La d nell'italiano contemporaneo si usa nel caso in cui la parola che segue cominci con la stessa vocale: vado ad Ancona. Se la parola successiva inizia per vocale diversa la d eufonica è facoltativa e non viene considerata errore: vado a Empoli, vado ad Empoli. Se la parola successiva inizia con h aspirata (Heine, Hitler) la d eufonica non si usa, a meno che non si tratti di un prestito straniero ormai assimilato (hobby, handicap).

    - Qual'è o qual è? Buon'uomo o buon uomo? Tal'uomo o tal uomo? Pover'uomo o pover uomo? Tutte queste forme sono corrette senza apostrofo: "qual è".

    - Si o ? In caso di particella affermativa va accentato, in tutti gli altri casi no.

    - -zzione o -zione? La forma corretta è senza doppia Z, ad esempio interrogazione.

    - Fa o ? La forma corretta è senza accento: "fa". Se seconda persona singolare al tempo imperativo del verbo fare diventa fa' perché apostrofata per elisione dell'ultima lettera.

    - Un'amica o un amica? Un'amico o un amico? L'apostrofo va usato solo se le parole sono femminili, quindi la forma corretta è: un'amica e un amico.

    - Ne o ? L'accento si utilizza quando viene utilizzato come negazione: non si può né toccare né rompere. In tutti gli altri casi si utilizza senza accento: ne.

    - Per cui o percui? La forma corretta è staccata: per cui.

    - A fianco o affianco? A fianco si usa per dire "a lato di", affianco è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare.

    - Accellerare o accelerare? La forma corretta è senza doppia L: "accelerare".

    - Daccordo o d'accordo? La forma corretta è "d'accordo".

    - Tuttuno o tutt'uno? Tuttaltro o tutt'altro? La forma corretta è " tutt'uno" e " tutt'altro".

    - Celeberrimo o celebrissimo? Il superlativo assoluto di celebre è "celeberrimo".

    - Meteorologia o metereologia? La forma corretta è " meteorologia".

    - Sopratutto o soprattutto? La forma corretta è con la doppia T: "soprattutto".

    - E' piovuto o ha piovuto? Se il verbo piovere si utilizza per indicare la pioggia che cade dal cielo sono corrette entrambe le forme; in tutti gli altri casi, ad esempio "piovere critiche", si deve utilizzare il verbo essere.

    - Se stesso o sé stesso? Quando il se è accompagnato da stesso l'accento non è necessario. Quando troviamo il se come forma ipotetica l'accento non ci vuole, ad esempio "se fosse andato". Quando troviamo il se come forma non ipotetica bisogna mettere l'accento, ad esempio "corre da sé".

    - C o Q? Ecco un elenco di parole che si scrivono con la C e che si possono confondere: evacuare, proficuo, scuotere, riscuotere, promiscuo, innocuo.

    - Vada o vadi? Faccia o facci? La forma corretta del congiuntivo presente del verbo andare è "vada". La forma corretta del congiuntivo presente del verbo fare è "faccia".

    - A me mi piace o a me piace? La forma corretta nella maggior parte dei casi è "a me piace". Da qualche tempo l'accademia della crusca ha affermato che la forma "a me mi" è passabile purché rafforzativa anziché pleonastica.

    - o ? Perchè o perché? Poichè o poiché? L'accento corretto è quello acuto: né, perché, poiché.

    - Bracci o braccia? Per indicare i bracci di un fiume o di una gru si usa "bracci", per indicare la parte specifica del corpo umano si usa braccia.

    da: www.grammaticaitaliana.eu/errori_piu_comuni_in_italiano.html

    (cliccate sull'immagine per ingrandirla)

    CITAZIONE
    jpg

    Ed ora addirittura le percentuali con cui vengono commessi gli errori, partendo dalla più alta!

    da: http://www.libreriamo.it/a/9393/gli-8-erro...i-italiani.aspx

    CITAZIONE
    - L’apostrofo (73%) – In cima alla classifica, ovviamente, c’è l’apostrofo. Davvero uno degli amici più antipatici della lingua italiana. Quando si mette? Semplice, con tutte le parole femminili, quindi: un’amica sì, un amico no. E quindi apostrofo? Si tratta di elisione: non si può dire lo apostrofo, diventa quindi l’apostrofo. Infine c’è anche il troncamento: un po’ vuole l’apostrofo, perché si tratta del troncamento della parola 'poco'.

    - Qual è (68%) – Un altro degli errori più comuni commessi dagli italiani. Qui, l’apostrofo ci vuole oppure no? Assolutamente no. Qual è si scrive senza. Sempre.

    - L’uso del congiuntivo (61%) – E qui di sicuro si alzerà un boato. Il congiuntivo, il vero tallone d’Achille di moltissimi studenti e non. Quanti strafalcioni sentiamo ogni giorno anche, e soprattutto, in televisione? “L’importante è che hai superato l’esame”, seppur molto usata questa è una formula grammaticale scorretta perché in questo caso bisogna usare il congiuntivo: “L’importante è che tu abbia superato l’esame”.

    - Purtroppo è proprio così (55%) – Se state storcendo già il naso davanti a questi errori di grammatica, fateci l’abitudine perché “pultroppo è propio così”. Avete notato qualcosa di strano? Esatto, queste due paroline sono un altro grande scoglio degli italiani. Non sempre si scrivono in maniera corretta. Ma anche se la lettera ‘r’ nella pronuncia non si sente poi molto, bisogna però metterla per iscritto.

    - Entusiasto o entusiasta? (51%) - Anche se ci si riferisce a un soggetto maschile, la forma corretta di quest'aggettivo è entusiasta. Questo vale solo quando si parla al singolare perché invece quando ci si riferisce a più soggetti si distingue nuovamente tra maschile e femminile. Quindi si avrà entusiasti per il maschile e entusiaste per il femminile, mentre la forma entusiasto è assolutamente incorretta.

    - E o ed? A o ad? (47%) – Sicuramente, almeno una volta nella vita, anche voi avete avuto il dubbio su quale congiunzione usare nel vostro messaggio. Semplice l’aggiunta della ‘d’ eufonica deve essere fatta solo nel caso in cui la parola che segue cominci con una vocale. Quindi: vado ad Amburgo; Era felice ed entusiasta.

    - La punteggiatura (43%) – Non negatelo. Qui tutti sono caduti almeno una volta. Virgole, punti e virgola, due punti, non vanno mai usati a casaccio. Ogni segno di punteggiatura ha la propria regola. La funzione principale della virgola è quella di dare una cadenza precisa a periodi lunghi e complessi. I due punti invece si usano, per esempio, per introdurre un discorso diretto oppure per presentare una spiegazione o un elenco.

    - Gli e le (38%) – Sembra facile, ma non lo è. I pronomi sono un altro grande errore commesso dagli italiani. “Gli ho detto che era molto bella”. In questo caso, riferendoci ad una persona di sesso femminile, bisogna usare il pronome “le”: “Le ho detto che era molto bella”.

    Spero che questi articoli vi siano stati utili, e se avete ancora dei dubbi chiedete e cercherò di rispondervi!
     
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0 replies since 7/2/2015, 23:04   125 views
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